Pani e dolci, Confraternite, Settimana Santa, Festino di Santa Rosalia

Pani e dolci, Confraternite, Settimana Santa, Festino di Santa Rosalia

Pane e dolci

Il pane, alimento fondamentale per il popolo, viene elevato, in particolari condizioni socio economiche, a simbolo di sacralità, segno tangibile della provvidenza divina. Di diverse forme, assume, in occasione delle solennità religiose, le fattezze del Santo festeggiato, e gli viene attribuito simbolicamente il potere di proteggere la persona, i suoi organi vitali e gli arti.

Questa funzione magico religiosa trova riscontro anche nei dolci tipici di alcune solennità (pupi a cena e ossi di morti in occasione della festività dei defunti e i  pupi cu l’ovu tipici della Pasqua.)

Confraternite

Le confraternite nascono in Sicilia, a detta del Mongitore (storico palermitano), per imitazione della città di Roma dove ne vennero fondate molte, la più antica risale al 1264 sotto il titolo del Gonfalone. Sotto il regno degli aragonesi a Palermo cominciano a fondersi alcune Unioni con il titolo di Confraternite. Costruiscono le loro chiese per permettere di far riunire i fratelli per gli esercizi spirituali, seguono delle regole, chiamate " capitoli ", e poiché i loro esercizi spirituali miravano alla penitenza, fin dall’inizio nelle pubbliche processioni i confrati si vestivano di sacco. Ogni Confraternita ha il suo "Santo Protettore", al quale è dedicato un altare, in molti casi viene eretta una chiesa, la cui costruzione e manutenzione diventa un punto di orgoglio. Oggi le Confraternite della diocesi di Palermo sono ben 171. 

Nel  museo sono esposti due costumi confraternali: quello dei Tre Re di Palermo e quello della Madonna del Carmelo di Mistretta. Una cospicua collezione di placche e abitini ne completano la sezione.

Settimana Santa

I  riti della Settimana Santa uniscono la Sicilia in un unico, ma sfaccettato, rito collettivo. Una rappresentazione teatrale legata a temi ben definiti che si ripetono in molti paesi e città e a rappresentazioni uniche che mescolano il sacro e profano. Nelle suggestive celebrazioni religiose si possono rileggere le mistiche atmosfere barocche tramandate dall’età spagnola, i cui rituali si sono integrati nella profonda religiosità del popolo siciliano.  Della ricca ritualità del Giovedì e Venerdì Santo, che comprendeva riti apotropaici e flagellazioni penitenziali, oggi rimangono solo la Lavanda dei piedi, la Visita ai Sepolcri e solenni processioni. 

Numerose sono le testimonianze presenti nel Museo Pitrè: antichi costumi provenienti da San Fratello (Me) e numerosi e vari strumenti penitenziali (flagelli, discipline e cilici) realizzati in ferro, rame e corda provengono da diversi conventi dell’Isola.

Festino di Santa Rosalia

La festa in onore di Santa Rosalia, detta comunemente Festino, è, oggi come ai tempi del Pitrè, una delle tradizioni più sentite a Palermo. Nell’Ottocento negli usi nuziali di molte famiglie rientrava la promessa della partecipazione a questa solenne festa, culminante il 15 luglio, giorno anniversario del ritrovamento delle ossa della Santuzza.

La maestosa festività, solitamente ripartita in 5 giorni, celebra la liberazione della città, per intercessione della Santa, dal tremendo flagello della peste, abbattutasi nel 1624 sull’inerme popolazione. L’attrattiva principale è costituita dal passaggio lungo il Cassaro (attuale Via Vittorio Emanuele), dell’immenso Carro trionfate detto Muntagnedda d’oru, che rappresenta, con grande ricchezza di pitture e di intarsi, suggestive scene della vita della Santa. 

La festa fu organizzata ininterrottamente dal 1686 al 1858, anno in cui venne sospesa a causa dei lavori di pavimentazione del Cassaro. Fu solo grazie all’insistenza di Giuseppe Pitrè che nel 1896, dopo ben 38 anni, il Carro trionfale - costruito sul modello del 1857 (alto 32 m, lungo 25 e largo 14 e trainato da 52 buoi) -  potè tornare a percorrere le vie della Città.

Non potevano mancare nel Museo Pitrè le testimonianze sia documentali che sotto forma di modelli, di questa manifestazione artistico – religiosa che scaturisce dalla fede popolare nel trionfo della vita sulla morte, del bene sul male.

  • San Pantaleone. Placca confraternale, bottega siciliana, XIX sec.

    San Pantaleone. Placca confraternale, bottega siciliana, XIX sec.
  • Pane pasquale (pupi cù l'ovu), Palermo, XIX sec.

    Pane pasquale (pupi cù l'ovu), Palermo, XIX sec.
  • Ventola a bandiera

    Ventola a bandiera
  • Flagello o disciplina, Regalbuto (En), XIX sec.

    Flagello o disciplina, Regalbuto (En), XIX sec.
  • Formella per dolci, Collesano (Pa), XIX sec.

    Formella per dolci, Collesano (Pa), XIX sec.
  • Costume di confraternita dei Tre Re, Palermo, XX sec.

    Costume di confraternita dei Tre Re, Palermo, XX sec.
  • Costume di confraternita del Carmine, Mistretta (ME), XX sec.

    Costume di confraternita del Carmine, Mistretta (ME), XX sec.
  • Aquila del Palio, Palermo, XIX sec.

    Aquila del Palio, Palermo, XIX sec.
  • Madonna Addolorata, Sicilia, XVIII sec.

    Madonna Addolorata, Sicilia, XVIII sec.
  • Modellino realizzato in scala dal Carro Trionfale del 1896.

    Modellino realizzato in scala dal Carro Trionfale del 1896.
  • Riproduzione pupa di zucchero, Palermo, XIX sec.

    Riproduzione pupa di zucchero, Palermo, XIX sec.
  • Flagello o disciplina, Ispica(RG), XIX sec.

    Flagello o disciplina, Ispica(RG), XIX sec.