Filatura e tessitura

Filatura e Tessitura

I tessuti di origine vegetale o animale, ma anche i filati lavorati a maglia, e le pelli conciate e lavorate, costituiscono i materiali di base per la produzione degli abiti e non solo.  Presso le comunità agropastorali, una buona parte degli indumenti veniva prodotta in casa, con materie ricavate attraverso le stesse attività produttive: lino, canapa e cotone, frutto della coltivazione; lana e pelli, prodotto dell’allevamento ovino, bovino, equino; entrambe attività ad uso esclusivamente maschile.

 Tessitura, filatura, cucito e ricamo erano riservate alle donne e alle fanciulle delle classi meno abbienti, apprese generalmente all’interno del nucleo familiare. Dalla lavorazione di cotone, lino, lana e canapa si ottenevano tessuti resistenti che si tramandavano da una generazione all’altra.  Di particolare pregio, l’arte del ricamo trova massima espressione nel quartiere palermitano della Kalsa che divenne sede esclusiva di laboratori fino alla metà del ‘900. Un vasto campionario delle stoffe tradizionali e utensili utilizzati per la loro realizzazione si ritrova all’interno delle teche.

  • Filatoio, San Fratello (Me), XIX sec.

    Filatoio, San Fratello (Me), XIX sec.
  • Fuso, Sicilia, XIX sec

    Fuso, Sicilia, XIX sec
  • Imparaticcio, Sicilia, XIX sec.

    Imparaticcio, Sicilia, XIX sec.