Biblioteca del Museo Pitrè - Palazzo Tarallo

La storia

La storia

L’edificio costituisce un’importante testimonianza dell’architettura civile e nobiliare “minore” sei-settecentesca della città. La sua storia è legata a quella di due note famiglie aristocratiche: i Tarallo, baroni di Badia, duchi di Miraglia e signori di Ferla, e i Cottone, marchesi D’Altamira.
Il palazzo è il risultato dell’accorpamento di diverse dimore riunite in un progetto “barocco” di riconfigurazione complessiva degli apparati decorativi sia interni che esterni. Agli inizi degli anni ottanta del ‘900, il Palazzo fu acquistato dal Comune di Palermo che, dopo un attento restauro, lo ha adibito a seconda sede del Museo Etnografico Pitrè.

Tra i lavori che emergono per valore artistico, furono quelli attribuiti a Pietro Martorana, il quale realizzò, per le sale del piano nobile, quattro grandi affreschi, di cui uno solo è giunto fino a noi, ovvero “Storia del trionfo di Betsabea con il Re Salomone”.
Al piano terreno i locali originariamente erano adibiti a scuderie e rimessa per le carrozze. Nei saloni del secondo piano, è stata allestita la Biblioteca specializzata del Museo, che conta circa 3 mila volumi donati dal professore Bonomo, oltre a numerosi periodici e ad una consistente raccolta di tesi specialistiche svolte da studenti universitari. La biblioteca possiede anche un’importante documentazione iconografica, comprendente una prestigiosa raccolta di stampe e fotografie di autori diversi, come Interguglielmi, Incorpora, Giannone, Uzzo.
Nel patrimonio del museo c’è anche una biblioteca con oltre 30 mila volumi tra cui alcune preziose cinquecentine, manoscritti e testi rari, epistolari del Pitrè e del Cocchiara.